Torno a mettere nero su bianco le mie impressioni sulla Sintecnica Basket Cecina, lo faccio dopo 5 sconfitte consecutive dei rossoblù. Nell’ultimo mio articolo mi felicitavo con tutto l’ambiente per aver raggiunto un po’ di continuità nel gioco e di conseguenza nei risultati, ed aver finalmente conquistato i primi due punti in trasferta. Oggi mi rendo conto che il mio pensiero è stato fin troppo ottimista, certo aver messo a segno due vittorie consecutive, e soprattutto mettendo sul parquet una buona pallacanestro, dopo gare perse sul suono della sirena o in modo disastroso mi ha fatto sperare di aver raggiunto quell’amalgama necessaria per raggiungere obbiettivi che si raggiungono solo con una squadra, al di la del valore tecnico dei singoli. Confesso che nel lungo corso della mia esperienza cestistica non ho mai assistito ad un andamento così disomogeneo di una squadra, questo campionato della Sintecnica è come un percorso sulle montagne russe, un andamento così distante di partita in partita che sinceramente non riesco a capirne il percorso. Sono ancora convinto che il potenziale di questo roster è da playoff, certo il roster per raggiungere il massimo della sua potenzialità deve trasformarsi in una squadra, dove le doti del singolo sono al servizio dei compagni, e le soluzioni sono sempre indirizzate nel raggiungere il canestro nel modo più comodo possibile. Evidente è che questo obbiettivo non è stato raggiunto, e dubito che in quel che resta del campionato si possa raggiungere, quindi dobbiamo aspettarci qualche show oggi di quello domani di quell’altro giocatore, che magari risulterà il pistolero della giornata per conquistare i due punti in palio. Ora è pure vero che a volte le circostanze non ci sono state a favore, qualche arbitraggio discutibile, infortuni importanti, però se guardo fuori dai nostri spogliatoi un po’ tutti hanno avuto o hanno i loro problemi. Noi penso ci siamo abituati un po’ troppo a piangerci sopra, imputando spesso alla sfortuna per i punti persi, che potrebbe essere anche vero ma di sicuro non è possibile che a queste dinamiche non si trovi il modo per sovvertire. Sono troppe le gare perse negli ultimi minuti per giustificarle con la sfortuna o con errori arbitrali, certo cogliere il lato positivo di aver avuto la vittoria in pugno fino al termine è giusto, ma poi si dovrebbe anche capire perché la vittoria ci è sfuggita in modo che non succeda di nuovo. Adesso per la seconda volta, la prima in casa della Paffoni Omegna, capita di non riuscire a scendere in campo con un minimo di positività subendo un punteggio disastroso, che nel caso di Omegna non si è concluso con un gap importante solo per aver giocato l’ultimo quarto contro i ragazzini. Queste mie parole sono sicuramente amare, scaturite da un malessere dovuto nel non riuscire a vedere uno spiraglio per raggiungere l’obbiettivo della salvezza, spero vivamente che questa mia sensazione venga smentita nelle prossime gare, perché per raggiungere la salvezza servono ormai solo vittorie.
Sintecnica che ti succede!
Please follow and like us: