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Eccoci quà

Minolta DSC

Si proprio così, eccoci qua anzi direi eccoci ancora qua. Grazie ad una Sig.ra torinese siamo ancora qua, non bastano a questa Italia quasi quaranta anni di turni, non basta che gli gli ultimi nove anni lavorativi  il mio posto di lavoro abbia cambiato indirizzo ripetutamente, portandomi in giro per mezza Italia. Non é ancora sufficiente devo ancora dare qualcosa, qualcosa che non sarebbe dovuto ma che per le ruberie, il mal governo della nostra classe dirigente mi viene ancora richiesto. Pensare che nel corso degli anni ho visto colleghi lasciare il posto di lavoro e riscuotere la pensione a cinquanta anni di età, con almeno dieci anni di anticipo, chiaro che qualcuno doveva poi ripagarli, eccomi qua…. Io andrò dieci anni dopo. Maledetta Fornero, non è bello augurare sventure al nostro prossimo, lo so e sinceramente non è neanche mia consuetudine, ma sicuramente ancora peggio è procurarne, poi per quale motivo? Certo comodo non fare il proprio dovere versando i contributi dei propri dipendenti, per poi farli pagare ai soliti ignoti, quelli che comunque sono abituati a pagare, non importa se con barselli vari o con il prolungamento della loro vita lavorativa. Adesso il cavallo di Troia del PD vorrebbe rimettere mano a questa famigerata legge, sicuramente non sarà per contenerne i termini e il raggiungimento dell’età pensionabile con qualche anno in meno, ma anche lui cercherà di far cassa con l’IMPS. A volte mi chiedo quale sia il limite di sopportazione oltre il quale tutto il malcostume, le ruberie, le imposizioni fiscali, la cancellazione dei diritti sfoci in una protesta così forte e decisa che porti la nostra classe dirigente a cambiare direzione, e non pretenderei che la direzione fosse quella di salvaguardare chi siano ad oggi è stato tartassato, ma una direzione di equilibrio, rivolta più alla persona che al suo codice fiscale o sanitario. Questi ultimi quarant’anni si è perseguito un neoliberismo che dopo un picco di benessere intorno agli anni ’80, tra l’altro fasullo basato non su un vero e proprio arricchimento ma su l’allargamento del debito pubblico, oggi continua a chiedere sacrifici economici e di diritti umani per poter permettere l’arricchimento dei soliti pochi noti e meno noti. L’Italia penso che sia sempre più un paese dove non conviene vivere, magari visitalo ogni tanto per le sue bellezze, ma per sentirsi di nuovo una persona, un’entità pensante che vive la sua vita, convenga trovarsi una nazione diversa, qui siamo solo frutti da spremere, sino all’ultima goccia.

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